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Pauker, Ana.

(nata Robinsohn). Donna politica romena. Militante comunista dal 1921, dopo essere stata più volte accusata di attività sovversive, insieme col marito, Marcu Pauker, un ingegnere comunista di origine russa, si rifugiò in Unione Sovietica. Tornata in patria nel 1931, dopo l'esecuzione del marito sotto l'accusa di trotzkismo, qualche anno più tardi, nel 1936, fu tratta in arresto e condannata a dieci anni di prigione. Scarcerata nel 1940, si stabilì in Unione Sovietica, entrò nel Comintern e allestì una divisione romena che combatté al fianco dell'Armata Rossa contro i Tedeschi. Rientrata in Romania con il grado di colonnello il 23 agosto 1944, fu tra i principali artefici dell'instaurazione in Romania di un regime comunista. Dopo aver svolto l'incarico di segretaria generale del Partito Comunista romeno, nel 1947 assunse il dicastero degli Esteri che tenne fino al 1952, quando fu allontanata dalla corrente capeggiata da G. Gheorghiu-Dei (Herta, Dorohoi 1893 - Bucarest 1960).